...tante finestre differenti, come lo sono fra loro gli esseri umani e i loro punti di vista sul mondo.

Le finestre spalancate da

Mi sia consentito il dire

Nel 1892, appena compiuti sei anni, mia nonna Seta seguì tutta la famiglia che emigrava in Brasile, a lavorare in una piantagione di caffè.
Durante il viaggio, nacque un fratellino, e, siccome il bastimento si chiamava Edilio Ragio, a lui venne dato il nome di Edilio.



Tantissimi anni dopo, oramai anziana, amava raccontare della frutta esotica che aveva scoperto : ananas ( bakasì ), cocco, manjoca, banane,  delle bestie feroci che le facevano paura, e dei serpenti che si insinuavano persino nella loro capanna.
La vita era durissima, e lei ricordava con orgoglio quella volta in cui , ancora bambina, aveva saputo riportare a casa il fratello Pepp, arrestato dagli sgherri del padrone perchè colpevole di un piccolo gesto di ribellione.

Più di dieci anni dopo, tornarono tutti quanti al loro paese. Mentre i suoi genitori aprivano, con i pochi soldi avanzati, un' osteria, lei portava tutti i giorni da mangiare e da bere agli operai che stavano costruendo la nuova strada ferrata.

La ferrovia
acrilici su faesite cm 50x70
di Giada Ottone

Quella stessa ferrovia che ora, dichiarata "ramo secco", è stata dismessa.
Dopo, mi sia consentito il dire, più di centodieci anni di onorato servizio.


Costantino


 

Memoria digitale



Memoria digitale

Sono stato qui.
Ho toccato il tavolo
un sasso
il nostro cane
il vento, entrato all'improvviso
dalla finestra aperta.

Sono stato qui.
Dalle mani di mia madre
usciva ogni giorno il pane;
scacciavano
le sue mani
ogni mattino
lo spettro della fame.
Questo faceva di lei
l'insostituibile ingranaggio
dei giorni da attraversare
fino all'argine del fosso
da saltare
lesti.

Sono già stato qui.
Tieni sempre le tue mani bene
in vista, pulite
aperte
e tocca
ogni cosa
come fosse la prima
e l'ultima.


Maria



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