Scendo le scale della soffitta
scatoloni ripieni mi accompagnano
assieme al suono dell'attesa
l'impazienza per le luci e tutto il resto
E non serve una pila ad illuminare
bastano gli occhi degli angeli
basta la loro gioia
il loro stupore
la loro curiosità
che è preghiera
Uno sguardo anche per loro
nel mezzo piano che non c'è
per scoprire un mondo fatto di ricordi
fatto di scatole e polvere.
La mano che accarezza quella polvere
per leggere una frase
il nastro marrone da strappare
mani tenere e voci squillanti
per quel mondo da svelare.