Scendo le scale della soffitta
scatoloni ripieni mi accompagnano
assieme al suono dell'attesa
l'impazienza per le luci e tutto il resto
E non serve una pila ad illuminare
bastano gli occhi degli angeli
basta la loro gioia
il loro stupore
la loro curiosità
che è preghiera
Uno sguardo anche per loro
nel mezzo piano che non c'è
per scoprire un mondo fatto di ricordi
fatto di scatole e polvere.
La mano che accarezza quella polvere
per leggere una frase
il nastro marrone da strappare
mani tenere e voci squillanti
per quel mondo da svelare.
8 commenti:
Una poesia che mi fa ritrovare quella magia che provavo da piccola, che spesso temo di aver perduto ma che forse è solo custodita al sicuro, in attesa di essere riportata alla luce...
Una poesia che è una bellissima fiaba,sospesa
tra passato e presente,occhi gioiosi,luci impazienti di dipiegare il loro splendore.
Molto bella.
Un saluto,Costantino
Chiesdo scusa per l'errore:luci impazienti di dispiegare il loro splendore.
Ottima poesia. Tra qualche giorno andrò anch'io in soffitta a prendere due scatoloni con albero e presepe. Buona serata.
Bella questa sequenza di immagini che si aprono sul mistero della soffitta, luogo di ricordi e del passato.
Cari Giada, Costantino, Elio e Ambra,
vi ringrazio per le vostre belle parole, vi abbraccio tutti e buona giornata!
una bella poesia, che ci riporta al tempo passato.
buona serata,ciao orso.
Ciao orso, grazie e buona serata a te!
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