Nel 1892, appena compiuti sei anni, mia nonna Seta seguì tutta la famiglia che emigrava in Brasile, a lavorare in una piantagione di caffè.
Durante il viaggio, nacque un fratellino, e, siccome il bastimento si chiamava Edilio Ragio, a lui venne dato il nome di Edilio.
Tantissimi anni dopo, oramai anziana, amava raccontare della frutta esotica che aveva scoperto : ananas ( bakasì ), cocco, manjoca, banane, delle bestie feroci che le facevano paura, e dei serpenti che si insinuavano persino nella loro capanna.
La vita era durissima, e lei ricordava con orgoglio quella volta in cui , ancora bambina, aveva saputo riportare a casa il fratello Pepp, arrestato dagli sgherri del padrone perchè colpevole di un piccolo gesto di ribellione.
Più di dieci anni dopo, tornarono tutti quanti al loro paese. Mentre i suoi genitori aprivano, con i pochi soldi avanzati, un' osteria, lei portava tutti i giorni da mangiare e da bere agli operai che stavano costruendo la nuova strada ferrata.
La ferrovia
acrilici su faesite cm 50x70
di Giada Ottone
acrilici su faesite cm 50x70
di Giada Ottone
Quella stessa ferrovia che ora, dichiarata "ramo secco", è stata dismessa.
Dopo, mi sia consentito il dire, più di centodieci anni di onorato servizio.